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lunedì 20 agosto 2012

PRATICHE COMMERCIALI SCORRETTE: PARAMETRARE LE SANZIONI SUL FATTURATO, ALTRIMENTI I GESTORI DI TELEFONI E TV LA FARANNO FRANCA



http://www.diritto24.ilsole24ore.com/avvocatoAffari/mercatiImpresa/2012/08/spending-review-pesanti-sanzioni-per-le-imprese-nelle-pratiche-commerciali-scorrette-di-competenza-dellagcm.html

Grande novità l'aumento delle sanzioni per le pratiche commerciali scorrette.Ma a nostro parere anche questo nuovo tetto massimo non scoraggerà i grandi gestori di TV e telefoni i quali avranno convenienza a proseguire in tali pratiche in quanto continuarle, per loro, considerata la grande platea di utenti, il volume di profitti da essi realizzato e la non convenienza per i singoli consumatori di avviare contenziosi per somme basse, sarà, alla lunga, molto più allettante.
La soluzione c'è ed è semplice: non indicare un tetto massimo fisso ma una percentuale del fatturato, ad esempio fino al 10% di esso, come sanzione. L'effetto deterrente sarebbe assicurato.

martedì 7 agosto 2012

PIU' DI TANTE INUTILI PAROLE...


Ecco un'Italia degli intellettuali che credevamo si fosse persa nella centrifuga delle "fiction" e dei nostri cervelli.
http://www.iltempo.it/2012/08/07/1356657-rilanciamo_cinecitta_film_cost.shtml?refresh_ce
Ma ci domandiamo: perchè solo nel cinema? E' così difficile ipotizzare che in un prossimo futuro le istanze del mondo del lavoro possano trovare, nella sponda della "cultura", un riflesso? E si badi, non necessariamente un accodarsi. Sarebbero gradite anche posizioni critiche o, addirittura, di argomentato dissenso. Ma che si tratti di una voce riconoscibile. L'intellettuale italiano (quello che se lo può permettere) da anni preferisce rinunciare a sporcarsi le mani in Italia. Guarda all'estero.Timidi tentativi di far rientrare i cervelli sono falliti miseramente per colpa della burocrazia e del nepotismo imperante.
Ma anche per poca grinta e determinazione. Non solo non ritornano ma , anche se sono rimasti qui, per lo più ignorano le vicende di altre parti della società. E' vero: questa vicenda di Cinecittà li ha colpiti perchè hanno toccato con mano dove possa portare il mito della privatizzazione sconsiderata e della speculazione. E' come se fosse stato fatto un bombardamento in casa loro.Ma il resto della cultura o del mondo accademico manifesta la stessa sensibilità di questi cineasti? Ad esempio, perchè , in materia di Pubblica Amministrazione, la parte migliore della cultura giuridica italiana sembra aver svenduto i propri capisaldi a principi di economia aziendale provenienti da altre esperienze estere? Abbiamo i migliori giuristi al mondo: dimostrino la loro vicinanza a chi della Pubblica Amministrazione ha bisogno (i più umili) per elaborare progetti che dimostrino l'irrinunciabilità a istituzioni, a funzioni, a figure professionali che fino a ieri si ritenevano fondamentali. O ci propongano riforme vere che è concetto diverso dalla svendita. Low cost, per giunta. E chiedano la collaborazione e il coinvolgimento degli impiegati pubblici.Siamo sicuri che i lavoratori della Pubblica Amministrazione sapranno appassionarsi a questa iniziativa di "sciopero alla rovescia" molto di più delle stanche, disperate e rituali proteste in cui sono stati coinvolti da "registi" si, ma di altro tipo: quelli delle burocrazie sindacali delle Federazioni e Confederazioni rappresentative (ai quali del destino dei lavoratori pubblici - ormai "tagliati che camminano"- interessa poco o nulla).